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Focusing, un processo terapeutico vitale
04 Oct

Focusing, un processo terapeutico vitale

Focusing, mettere a fuoco, è un metodo terapeutico diffuso e riconosciuto a livello mondiale da quando fu creato, negli anni ‘60:consiste nel portare l’attenzione verso l’interno di se stessi, con la disposizione ad accogliere e ad ascoltare le sensazioni che il proprio corpo vorrà mostrare e segnalare, allo scopo di sentirle pienamente e con una consapevolezza nuova.
Perché questa operazione, questo intervento su se stessi? Per ascoltare come si sta in quel momento rispetto ad una situazione, che può essere stressante e caricata di responsabilità, come sta andando la propria vita, come il corpo vive quello che gli si propone e impone, e come si potrebbe stare meglio. Una sorta di catarsi dalle sovrastrutture mentali, spesso devianti rispetto all’autentico essere e sentire dell’individuo.

Il Focusing e la filosofia dell’implicito
Il Focusing è un’abilità naturale, riscoperta, non inventata. E’ un diritto di nascita di ogni persona: siamo tutti nati con l’abilità di sapere come ci “sentiamo” momento per momento. Ma, per molti di noi, le esperienze che hanno ferito o alienato da noi stessi quando eravamo bambini, nonché la nostra cultura imperniata sul “capire”, hanno causato una perdita di fiducia nel proprio corpo e nella capacità di sentire le cose. Occorrerebbe reimparare la saggezza del corpo.
Nella ormai diffusa abitudine di consultare il corpo per sapere cosa è propenso a mangiare o quanto  esercizio potrebbe ben fare, in realtà in quella domanda c’è ben di più del semplice livello fisico. Il corpo ha conoscenza di come si vive la propria vita, di ciò di cui abbiamo bisogno per essere pienamente noi stessi, di che cosa o chi amiamo, di che cosa ci ferisce, e di ciò che occorre per guarire… I nostri corpi sanno qual è il prossimo giusto passo da fare per portarci più vicino a una vita piena e appagante…. Le nostre menti non sanno tutto questo. Possono ricordare il passato o immaginare il futuro, ma la vita si svolge nel presente, e nel corpo.
Si crede che l’unico modo per cambiare emozioni estremamente negative sia quello di saltarci dentro e sentirle intensamente. E quando sei riluttante a fare ciò, questo atteggiamento viene chiamato resistenza al cambiamento. Il Focusing tuttavia ha mostrato che il cambiamento viene più facilmente da una buona relazione con le proprie percezioni, sentimenti, e sensazioni.
Se si prova ad osservare la vita non come fosse un viaggio, né una meta, bensì come un processo,  un processo di interazione, ci si pone già nella prospettiva giusta rispetto al messaggio implicito nel Focusing: siamo sempre in interazione, dentro di noi, e fuori di noi, col mondo interiore, e negli ambienti coi quali ci relazioniamo all’esterno.
Di conseguenza, nelle posture e nell'atteggiamento che assume con ogni suo gesto, il corpo parla un linguaggio che anticipa e trascende l'espressione verbale. Non è la mente che va in collera né il corpo che colpisce: è l'individuo, nella sua unità, che si esprime.

La nascita, ovvero la riscoperta del Focusing
Il prof. Carl Rogers, co-fondatore della psicologia centrata sulla persona, negli anni ’40 aveva osservato che quando i terapisti esprimevano empatia, accettazione incondizionata e congruenza, alcuni clienti sembravano evolvere spontaneamente verso una maniera di vivere più piena, senza bisogno di nessuna direttiva di contenuto da parte del terapista. Egli la chiamò tendenza auto-attualizzante. Quando il dr. Gendlin divenne docente presso la stessa università a Chicago, nel dipartimento di Psicologia guidato proprio dal prof. Carl Rogers, avviò a sua volta una ricerca che durò anni, allo scopo di cercare di capire perché la psicoterapia fosse spesso lunga e poco efficace. A questo scopo furono registrate migliaia di ore di psicoterapia, con terapeuti diversi, appartenenti a scuole diverse (Psicoanalisi, Gestalt, terapia cognitivo-comportamentale, Bioenergetica, Psicodramma).
Esaminando tutto il materiale raccolto, Gendlin e i suoi collaboratori si resero  conto ben presto che c’era un denominatore comune tra le terapie che andavano a buon fine.
I pazienti, la cui psicoterapia stava ottenendo buon successo, erano coloro che facevano inconsapevolmente qualcosa di insolito: durante tutta la terapia controllavano interiormente se ciò che dicevano o che diceva il terapeuta corrispondeva al loro vissuto, sentito nel corpo. Per contro, i clienti che non stavano ottenendo grande sollievo terapeutico, rimanevano tutto il tempo su, nella testa e  per quanto comprendessero ed elaborassero i loro problemi,  non molto cambiava.  Gendlin racconta che era divenuto possibile determinare entro la seconda o terza seduta il successo o l‘insuccesso della terapia. E poiché questa abilità innata di alcuni clienti sembrava cruciale per il buon fine della terapia,  decise di metterla a fuoco, dandole il nome che da allora la rappresenta: Focusing, appunto.  Diffuso in tutto il mondo e materia di insegnamento universitario in moltissime università.
Vi sono pazienti in analisi e terapia che non trovano completo sollievo ai propri disagi  e una risoluzione ai loro problemi: la delusione per taluni pazienti rispetto ai risultati della terapia psicoanalitica potrebbe consistere nel fatto che l'analista si occupa di sensazionie percezioni corporee a livello verbale e mentale, e l'organismo si esprime più chiaramente con il movimento che con le parole: nelle pose, nell'atteggiamento, in ogni gesto, esso parla un linguaggio che anticipa e trascende l'espressione verbale.
Il linguaggio del corpo, se correttamente decodificato, può risultare molto eloquente e costituire un materiale altrettanto valido dei sogni, dei lapsus, della libera associazione. Essere in contatto col proprio corpo non è uno stato di perfezione, ma di vitalità.
Il Focusing è in pratica, l’esplorazione di se’ attraverso le sensazioni che il corpo trasmette: ci si pone in un atteggiamento di ascolto empatico, per conoscere quel di più che la complessità di cui siamo fatti, fisica, emotiva, mentale, energetica, sa e desidera comunicare rispetto alle domande postele.  Quando si entra in contatto con l’esperienza e il vissuto che si trovano nel corpo, si comprende come esso stia vivendo profondamente, e in modo non veramente sospettato, una situazione, una relazione, una difficoltà. Quando una interazione necessaria viene a mancare e la sequenza implicita non può avere luogo, il corpo continua ad avere implicita la sua fase vitale successiva. A volte, si può da soli trovare la soluzione per cambiare la situazione. Se non ci riusciamo, abbiamo probabilmente bisogno di una nuova interazione grazie alla quale il proprio processo vitale possa progredire.

La conoscenza del corpo: una nuova, antica prospettiva
Si deve riconoscere che non viviamo in una cultura orientata sul corpo, nei termini che qui ricorrono, di ascolto alle parti che lo costituiscono, mentre invece tutto muove ed è mosso  dalla e nella vita del corpo. Il Focusing è un processo di consapevolezza che si impara, ma è anche naturale. Comporta il “percepire” il proprio mondo interiore a un livello corporeo. E’ il modo complessivo in cui ogni vissuto viene percepito nel corpo. Ad esempio: il senso di vuoto che si sente a livello gastrico quando entrando in una stanza, si percepisce la presenza di gente ostile, o quella sensazione di aver ricevuto un pugno sempre nello stomaco (un organo assai ricettivo, definito anche il secondo cervello) dopo una sgridata.
Con il termine Experiencing ci si riferisce a questo:  a ciò che si può sentire nel corpo. Ad esempio,  proprio adesso mentre si sta leggendo questo articolo. L’essere umano possiede un corpo che vive in situazioni ambientali, non soltanto in uno spazio fisico.
Noi tutti abbiamo familiarità con le sensazioni che accompagnano ogni nostro vissuto, e che i focalizzatori, coloro cioè che sanno come focalizzare, chiamiano FeltSense (sensazione percepita); ma ci si fa poco caso, e comunque non si sa come farle dispiegare in modo che rivelino tutta la complessità della situazione che riassumono.
Come sarebbe se si volesse cercare di sentire come il proprio corpo vive quello che gli si propone e/o gli impone?
Sentire, o meglio, ascoltare significa disporsi in una modalità, nella quale il corpo, richiesto, interrogato sollecitato, risponde.
E dalla sua risposta possono scaturire confronti, verifiche, contraddittori, definizioni, comprensioni, che generano  profondo senso di contatto e aderenza, da cui a loro volta possono discendere e nascere nuove alleanze, benefici,  recuperi della sfera psicocorporea non prima ipotizzabili

Applicazioni
Il Focusing riguarda l’individuo, quindi è utilizzabile in prima persona con se stessi, come risorsa personale che accompagna nella vita. Come complemento all’utilizzo della bioenergetica da parte del terapeuta che se ne può avvalere, in psicoterapia, congiuntamente alla pratica dello yoga, in coppia, in complemento al Counselling, una forma di relazione di aiuto, fornita dal Counsellor, nei disturbi speciali di apprendimento, e nell’autismo, soprattutto quello ad alta funzionalità.
Ed è stato strutturato dal punto di vista del processo stesso, in una sua dinamica definita dei sei passi, una modalità che si impara facilmente, atta ad accogliere e favorire l’ascolto della totalita’ del corpo. Chi la apprende, attraverso una serie di moduli teorici ed esperienziali, ne diventa un esperto e in base alle sue proprie esigenze, aspettative ed eventuali progetti professionali, la può inserire nella sua vita personale come risorsa da utilizzare per sempre, in condivisione con altri, che diventano i suoi partner, ovvero proporre nel percorso terapeutico che segue, ad integrazione e complemento. Il Focusing è una opportunità di ascolto che trova ampio riscontro in qualsiasi settore della vita: artistica, sportiva e professionale.

Il Focusing nella sua fruibilità
Negli ultimi 40 anni, il Focusing é stato applicato e studiato in altre aree, dalla medicina, all'impresa, alla scuola, alla scrittura creativa, alla religione, al pensiero esperienziale. Il suo carattere tipicamente interattivo ha portato allo sviluppo di "relazioni basate sul Focusing" in cui esso é applicato a temi personali e ad obiettivi intellettuali e di lavoro.
La filosofia che sta alla base della psicoterapia esperienziale adotta una speciale concezione che pone l'interazione al primo posto. Esiste un modello completo basato su concezioni simili che ci fornisce una maniera nuova di parlare di piante, animali, comportamento umano, percezione, linguaggio, emozione, felt sense ed interazione interpersonale simbolica (Gendlin, 1997)
Il Focusing, affondando le sue radici nella terapia centrata sul cliente, é una terapia di per sé, ma può anche essere associato a qualsiasi altro modello terapeutico e ha alla base della sua efficacia l'esperienza del cliente. Nella ricerca clinica, si stanno gradualmente identificando fattori di importanza cruciale, di cui ogni terapista o ricercatore clinico dovrebbe voler essere consapevole. Uno di questi fattori é la maniera in cui i clienti si rapportano alla propria esperienza, nel suo svolgimento percepito corporalmente.

La terapia Focusing, il trainer e la sua formazione, e la durata nel tempo
Non vi sono limiti al numero di sedute di Focusing, anzi, si tratta di una terapia i cui benefici aumentano progressivamente con l’avvicinamento alla pratica e all’esperienza di giovamento che se ne trae.
La formazione, aperta a tutti, a prescindere da una qualsiasi professionalità in ambito psicologico, avviene attraverso la suddivisione del percorso di base e avanzato, e si sviluppa tra incontri, laboratori e lezioni frontali e di gruppo, guidata e coordinata dal The Focusing Institute di New York, che dal 1964 è la sede di riferimento, da cui si sono diramate scuole per tutto il mondo. Esistono scuole di formazione anche in Italia, in via di sviluppo, nonostante la grande diffusione già consolidata in tanti Paesi, e gruppi di scambio. Una volta interiorizzato il processo, si può praticarlo da soli oppure con un compagno, con il quale ci si incontra, per ricevere e offrire un ascolto per il processo di ognuno dei due. Il Focusing è per chi desidera rivolgersi a professionisti che si occupano della cura della persona,e a tutti coloro che vogliono crescere interiormente e comprendere meglio alcuni aspetti della propria vita. Sul sito statunitense  cui si rimanda a piè articolo, è possibile trovare nominativi dei trainer certificati e operanti in tutto il mondo.

Benefici nella vita interiore e di relazione
Apprendere il Focusing aiuta a soddisfare il legittimo desiderio di migliorarsi e di cambiare, acquisire abilità di ascolto per arricchire la vita di genitore, figlio, coniuge, amico, collega. ascoltare i sintomi corporei e attivare le tue risorse di guarigione;prendere decisioni;interagire creativamente con i tuoi sogni, godendo a pieno della loro ricchezza;integrare la pratica del Focusing a quella della meditazione e nella ricerca spirituale: riconciliazione con se stessi, senso di chiarificazione e nuova vitale energia, premessa a un cambiamento che si manifesta direttamente nel corpo.
Fa comprendere quello che veramente si sente e vuole, superare i blocchi emotivi e affettivi, prendere decisioni e risolvere i problemi creativamente, riuscendo a intuire in se stessi la scelta naturale, laddove tutto sembra confuso, ambiguo e intricato. Divenire più attenti, gentili e accettanti con se stessi e con gli altri, trovare sollievo dalla tensione e dai disturbi cronici, essere indipendenti da autorità esterne e dal proprio stesso sistema di credenze.


Benefici rispetto allo stress da lavoro
Il Focusing può contribuire anche a un’adeguata gestione dello stress correlato al lavoro: situazioni potenzialmente gravose sono quelle a cui il lavoratore, dipendente o libero professionista è sottoposto. Occorrerebbe preservare il benessere integrale per se stessi e nei confronti dell’attivita’ che si svolge, e poter superare comportamenti che sono spesso inadatti alla situazione che si sta vivendo, che impediscono malleabilità mentale e apertura emotiva, chiarirsi rispetto ad obiettivi che possono risultare falsati da pregiudizi, per insufficienti risorse energetiche e ideative a disposizione e condizioni ambientali avverse o non facilitanti. L’ansia dovuta all’esigenza di portare avanti il lavoro in tempo più che reale, una percezione più o meno evidente di inadeguatezza, il senso di se’ compresso da un ambiente professionale fortemente competitivo, l’esigenza affannosa di un continuo aggiornamento, la progressiva erosione del proprio spazio privato, che caratterizza professioni come ad esempio quella del giornalista, del chirurgo, del magistrato, del manager, il lavoro di squadra che implica un’esposizione continua a dinamiche complesse, e in ultimo fattori di impatto professionale legati alla precarieta’ costituiscono elementi di disagio e appesantimento, con notevole impatto nell’emotivita’ e nell’affettività.
Il Focusing è acquisizione imprescindibile oramai in psicologia, di qualsiasi scuola e indirizzo si tratti, dell’approccio elettivo su cui si basano l’antropologia, il pensiero filosofico e la pratica in Oriente, e l’unico incoraggiamento che ancora gli occorre qui in Occidente, è quello di ricomprenderlo in una visione olistica, dove non c’è soluzione di continuità tra il corpo stesso e la mente, poiché per corpo si intende un unico, fatto di mente, emozioni, sensazioni, parte fisica, intellettuale e per chi vi aderisce, animica.
                                                                   
Roberta D’Ottavi, BSc., MSc.,
Head of the faculty of Psychology, Selinus University.
E’ membro coordinatore certificatore e Trainer qualificato dell'International Focusing Institute.

 

Breve bibliografia
www.focusing.it, sito italiano, e www.focusing.org, sito dell’Istituto, che ha sede a New York
Cornell A.W., Il potere dell'ascolto – Crisalide, 2007
Cornell A.W.,Focusing. Il potere della focalizzazione nella vita privata e nella pratica terapeutica, Crisalide, 2007
Gendlin E. T., Focusing: interrogare il corpo e cambiare la psiche, Astrolabio Ubaldini, 2001, Roma
Gendlin E. T.,  Focusing in psicoterapia, Astrolabio, 2010
Gendlin E.T., Il Cliente del Cliente: il margine della coscienza  
Hendricks M.N. Fondamenti della ricerca sulla psicoterapia esperienziale orientata al Focusing
Stapert M. Verliefde E., Focusing e i bambini, L'arte di comunicare con in bambini a scuola e in famiglia, Crisalide, 2010.
R. D’Ottavi, Il corpo non mente. Diario dell’incontro col metodo Focusing. Andromeda edizioni, 2015

 

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